Assegnazione godimento della casa familiare – divisione immobile in comproprietà tra i coniugi – determinazione  valore  mercato dell’immobile –  rilevanza – esclusa allorquando immobile attribuito a coniuge  titolare del diritto al godimento stesso.

L’assegnazione del godimento della casa familiare, ex art. 155 c.c. previgente e art. 155 quater c.c., o in forza della legge sul divorzio, non può essere presa in considerazione in occasione della divisione dell’immobile in comproprietà tra i coniugi, al fine di determinare il valore di mercato dell’immobile, allorquando l’immobile venga attribuito al coniuge che sia titolare del diritto al godimento stesso. (Cassazione civile, sentenza n.17843 del 9 settembre 2016)

Assegnazione della casa familiare –  limitazione a porzione immobile di proprietà esclusiva genitore non collocatario –  possibile – condizioni

Il giudice puo’ limitare l’assegnazione della casa familiare ad una porzione dell’immobile, di proprieta’ esclusiva del genitore non collocatario, anche nell’ipotesi di pregressa destinazione a casa familiare dell’intero fabbricato, ove tale soluzione, esperibile in relazione al lieve grado di conflittualita’ coniugale, agevoli in concreto la condivisione della genitorialita’ e la conservazione dell’habitat domestico dei figli minori. (Cassazione civile,  ordinanza 8 giugno 2016  n. 11783)

Obbligo dei genitori di concorrere al mantenimento dei figli maggiorenni –  cessazione  –  raggiungimento  condizione di indipendenza economica

L’obbligo dei genitori di concorrere al mantenimento dei figli maggiorenni, secondo le regole dettate dagli articoli 147 e 148 c.c., cessa a seguito del raggiungimento, da parte di questi ultimi, di una condizione di indipendenza economica che si verifica con la percezione di un reddito corrispondente alla professionalita’ acquisita ovvero quando il figlio, divenuto maggiorenne, e’ stato posto nelle concrete condizioni per potere essere economicamente autosufficiente, senza averne pero’ tratto utile profitto per sua colpa o per sua scelta. (Cassazione Civile, ordinanza 12 aprile 2016, n 7168)

Determinazione assegno divorzio – occupazione di fatto dell’immobile da parte del coniuge – ponderazione rispettive posizioni patrimoniali e reddituali

In sede di determinazione dell’assegno di divorzio, l’occupazione di fatto di un immobile da parte del coniuge configura utilità che fuoriesce dall’ambito valutativo proprio dei valori legalmente posseduti da ciascuno dei coniugi, rimanendo la difficolta’ di liberazione dell’immobile da parte del suo proprietario un dato di fatto estraneo alla ponderazione delle rispettive posizioni patrimoniali e reddituali.  (Cassazione Civile, ordinanza n.233 datata 11 gennaio 2016)

Divorzio – domanda di scioglimento o cessazione effetti civili matrimonio – competenza.

 
In tema di divorzio ai sensi dellarticolo 4  comma 1, Legge n. 898 del 1970, articolo 4, la domanda per ottenere lo scioglimento o la cessazione degli effetti civili del matrimonio si propone al tribunale del luogo dell’ultima residenza comune dei coniugi ovvero, in mancanza, del luogo in cui il coniuge convenuto ha residenza o domicilio (Cassazione civile, ordinanza n. 24099 del 25  novembre 2015)

Determinazione dell’assegno divorzile – inadeguatezza dei mezzi del coniuge richiedente – confronto tra le rispettive potenzialità economiche dei coniugi.

La determinazione dell’assegno divorzile va effettuata verificando, da un lato, l’inadeguatezza dei mezzi del coniuge richiedente , tenendo conto che, ai sensi dell’art. 5 della legge 1 dicembre 1970, n. 898, l’accertamento del diritto all’emolumento  deve essere effettuato non limitandosi a prendere in esame le condizioni economiche del coniuge richiedente, essendo necessario mettere a confronto le rispettive potenzialità economiche, intese non solo come disponibilità attuali di beni ed introiti, ma anche come attitudini a procurarsene in grado ulteriore, raffrontandole con lo stile di vita mantenuto dai coniugi in costanza di matrimonio” (Cassazione  civile, Ordinanza 23  Ottobre 2015, nr 21669)

Assegno divorzile – disponibilità patrimoniale acquisita in via ereditaria – costituisce voce reddituale suscettibile di valutazione da parte del giudice

Ai  fini  della determinazione dell’assegno divorzile, anche la disponibilita’ patrimoniale acquisita in via ereditaria può essere oggetto di valutazione  da parte del Giudice in quanto costituente in ogni caso una voce reddituale  (Cassazione  Civile, ordinanza n. 4285 del 3 Marzo 2015)

Divorzio – pregresso stato di separazione tra coniugi – interruzione.

Nella disciplina della cessazione degli effetti civili del matrimonio, il pregresso stato di separazione tra i coniugi (concretante un vero e proprio requisito dell’azione, ex art. 3 n. 2 della legge n. 898 del 1970), può legittimamente dirsi interrotto nel caso in cui si sia concretamente e durevolmente ricostituito il preesistente nucleo familiare nell’insieme dei suoi rapporti materiali e spirituali sì da ridar vita al pregresso vincolo coniugale, e non anche quando il riavvicinamento dei coniugi, pur con la ripresa della convivenza e dei rapporti sessuali, rivesta caratteri di temporaneità ed occasionalità. (Cassazione civile, ordinanza n. 27386 del 24 dicembre  2014)

Determinazione della quota di spettanza della pensione e degli altri emolumenti percepiti dall’ex coniuge – criteri

Nella determinazione della quota di spettanza della pensione e degli altri emolumenti percepiti dall’ex coniuge, si tiene  conto  sia del criterio della durata dei matrimoni, sia  della eventuale esistenza di criteri correttivi (convivenza prematrimoniale, entità dell’assegno divorzile, condizioni economiche e personali) pervenendo però a una sostanziale equiparazione delle parti in conflitto nella attribuzione di tali indici di valutazione ulteriori sicché si ritiene  pressoché esclusiva la rilevanza della durata dei rispettivi matrimoni (Corte di cassazione, ordinanza n. 23102 del 30 ottobre 2014)

Morte di uno dei coniugi – giudizio di separazione e di divorzio – conseguenze

La morte di uno dei coniugi determina la cessazione della materia del contendere nel giudizio di separazione e di divorzio in conseguenza del venir meno, per ragioni naturali, dello status, in quanto tale intrasmissibile agli eredi; una situazione diversa si determina nel caso in cui la sentenza dichiarativa della cessazione degli effetti civili del matrimonio sia già stata pronunciata e il giudizio di legittimità prosegue, anche unicamente, per la determinazione dell’assegno. (Cassazione civile, ordinanza n.16951 del 24 Luglio 2014)