Servitù di passaggio – acquisto per usucapione – natura- servitù volontaria – conseguenze.

La servitu’ di passaggio costituita per usucapione ha natura di servitu’ volontaria con la conseguenza che, ai fini del relativo acquisto, e’ irrilevante lo stato di interclusione del fondo, dovendosi prescindere dai requisiti per la costituzione ed il mantenimento della servitu’ di passaggio coattivo, desumibili dagli articoli 1051, 1052 e 1055 c.c., che regolano detto istituto ( Cassazione civile, ordinanza 16 maggio 2019, n. 13223).

usucapione – requisito non clandestinità – possesso acquistato ed esercitato pubblicamente – visibilità a tutti o ad un’apprezzabile ed indistinta generalità di soggetti – necessità sussiste

Ai fini dell’usucapione il requisito della non clandestinità va riferito al fatto che il possesso sia stato acquistato ed esercitato pubblicamente, cioè in modo visibile a tutti o almeno ad un’apprezzabile ed indistinta generalità di soggetti e non solo dal precedente possessore o da una limitata cerchia di persone che abbiano la possibilità di conoscere la situazione di fatto soltanto grazie al proprio particolare rapporto con quest’ultimo (Cassazione civile, Ordinanza 18 giugno 2019, n. 16253).

espropriazione forzata immobiliare – richiesta certificazione attestante titolarità diritto di proprietà sulla base serie continua di trascrizioni – necessità – sussiste

Nell’espropriazione forzata immobiliare, il giudice dell’esecuzione, ai fini della vendita forzata, deve chiedere la certificazione attestante che, in base alle risultanze dei registri immobiliari, il bene pignorato appaia di proprietà del debitore esecutato sulla base di una serie continua di trascrizioni d’idonei atti di acquisto riferibili al periodo che va dalla data di trascrizione del pignoramento fino al primo atto di acquisto precedente al ventennio a decorrere dalla stessa. (Cassazione civile, sentenza 11 Giugno 15597 )

articolo 1051 c.c. – interclusione fondo dominante – costituzione servitù – passaggio pedonale e transito veicoli – valutazione comparativa opposti interessi da tutelare – necessità – sussiste

Ai sensi dell’art. 1051 c.c., per stabilire se, in caso di interclusione del fondo dominante, la servitù debba costituirsi solo per il passaggio pedonale oppure anche per il transito dei veicoli, è necessario valutare comparativamente gli opposti interessi da tutelare. (Cassazione civile, Ordinanza 8 Maggio 2019, n. 12088)

servitù – fondo dominante dotato di precedente accesso – interclusione assoluta – sussistenza – esclusione

La situazione di interclusione assoluta deve essere esclusa tutte le volte in cui il fondo dominante sia dotato di un precedente accesso, ritenuto tuttavia insufficiente da parte del titolare del fondo dominante, con la conseguenza che la domanda volta alla costituzione di un nuovo passaggio, sia pure a carico dello stesso fondo già gravato dell’accesso inadeguato, ne impone la qualificazione in termini di domanda proposta ai sensi dell’articolo 1052 del Cc (Corte di Cassazione, sezione seconda civile, Ordinanza 4 aprile 2019, n. 9392.)

appalto – costruzione immobile eseguiti senza rispetto concessione edilizia – distinzione tra difformità totale e parziale- necessità – sussiste

Nel contratto di appalto avente ad oggetto la costruzione di immobili eseguiti senza rispettare la concessione edilizia, occorre distinguere le ipotesi di difformità totale e parziale. Nel primo caso, che si verifica quando l’edificio realizzato è radicalmente diverso per caratteristiche tipologiche e volumetrie, l’opera è da equiparare a quella posta in essere in assenza di concessione, con conseguente nullità del detto contratto per illiceità dell’oggetto e violazione di norme imperative; nel secondo, invece, che ricorre quando la modifica concerne parti non essenziali del progetto, tale nullità non sussiste (Cassazione civile, Ordinanza 30 aprile 2019, n. 11469)

articolo 718 c.c. – diritto a porzione in natura di ciascuna categoria dei beni in comunione – frazionamento quotistico delle singole entità appartenenti alla medesima categoria- esclusione

A norma dell’articolo 718 c.c., a ciascun condividente spetta una parte in natura dei beni da dividere, siano essi mobili o immobili. Il diritto ad una porzione in natura di ciascuna delle categorie dei beni in comunione non consiste nella realizzazione di un frazionamento quotistico delle singole entita’ appartenenti alla stessa categoria, ma nella proporzionale divisione dei beni compresi nelle tre categorie degli immobili, dei mobili e dei crediti, dovendosi operare una divisione dei beni per genere, in modo da evitare un eccessivo frazionamento dei cespiti e da non pregiudicare il diritto dei condividenti di ottenere una porzione di valore proporzionalmente corrispondente a quello del complesso da dividere (Cassazione civile, Sentenza 25 marzo 2019, n. 8286)

Nullità ex art 46 D.P.R. n.380/2001 e art. 17 e 40 L.n. 47/1985 – nullità testuale – declinazione specifica art 1418 comma 3 c.c.

La nullità comminata dall’art. 46 del D.P.R. n. 380 del 2001 e dagli artt. 17 e 40 della L. n. 47 del 1985 va ricondotta nell’ambito del comma 3 dell’art. 1418 c.c., di cui costituisce una specifica declinazione, e deve qualificarsi come nullità “testuale”, intesa , in stretta adesione al dato normativo, come un’unica fattispecie di nullità che colpisce gli atti tra vivi ad effetti reali elencati nelle norme che la prevedono, volta a sanzionare la mancata inclusione in detti atti degli estremi del titolo abilitativo dell’immobile.
(Cassazione Sezioni Unite, sentenza nr 8230 del 22.03.2019)