Preliminare di compravendita e risoluzione per inadempimento.

Nel contratto preliminare, va qualificata come declaratoria di risoluzione per inadempimento – soggetta, pertanto, alla relativa disciplina generale – e non come esercizio del diritto di recesso, la domanda con cui la parte non inadempiente, che ha conseguito il versamento della caparra, chiede, oltre alla risoluzione del contratto, la condanna della controparte al risarcimento di ulteriori danni.

In tal caso, essa non può incamerare la caparra, che perde la sua funzione di limitazione forfettaria e predeterminata della pretesa risarcitoria e la cui restituzione è ricollegabile agli effetti propri della risoluzione negoziale, ma solo trattenerla a garanzia della pretesa risarcitoria o in acconto su quanto le spetta, a titolo di anticipo dei danni che saranno in seguito accertati e liquidati. (Cassazione civile, Ordinanza, 15.12. 2021 n. 40292).

Decreto ingiuntivo inoppugnabile e nullità del contratto

ll decreto ingiuntivo divenuto inoppugnabile, che abbia ad oggetto la condanna al pagamento di prestazioni fondate su un contratto a monte, preclude all’ingiunto la possibilità di invocare, in un diverso giudizio, la nullità del contratto o di specifiche sue clausole, in quanto il giudicato, formatosi tra le parti, copre il dedotto e il deducibile estendendosi anche all’insussistenza di cause di invalidità (c.d. giudicato per implicazione discendente), benché diverse da quelle fatte valere nel processo definito con sentenza irrevocabile. (Cassazione civile, Sentenza 4 novembre 2021 n. 31636).