Conclusione dell’affare – diritto del mediatore alla provvigione – compimento operazione di contenuto economico che si risolve in una utilità patrimoniale – stipula contratto preliminare.

 

La conclusione dell’affare, quale fonte del diritto del mediatore alla provvigione, coincide con il compimento di un’operazione di contenuto economico risolventesi in un’utilita’ di carattere patrimoniale e, cioe’, di un atto in virtu’ del quale si costituisca un vincolo che dia diritto di agire per l’adempimento dei patti stipulati o, in mancanza, per il risarcimento del danno. E’ sufficiente la conclusione di un contratto preliminare a fondare il diritto del mediatore alla provvigione; questo è il requisito minimo, essendo nella facolta’ delle parti derogare alla disciplina legale e procrastinare l’acquisto del diritto alla provvigione al momento della sottoscrizione del contratto definitivo (Cassazione civile, sentenza n.24397 del 30 novembre 2015).

Divorzio – domanda di scioglimento o cessazione effetti civili matrimonio – competenza.

 
In tema di divorzio ai sensi dellarticolo 4  comma 1, Legge n. 898 del 1970, articolo 4, la domanda per ottenere lo scioglimento o la cessazione degli effetti civili del matrimonio si propone al tribunale del luogo dell’ultima residenza comune dei coniugi ovvero, in mancanza, del luogo in cui il coniuge convenuto ha residenza o domicilio (Cassazione civile, ordinanza n. 24099 del 25  novembre 2015)

Principio di libertà delle forme – mandato senza rappresentanza per acquisto di beni immobili – forma scritta – non è necessaria

In ossequio al principio di liberta’ delle forme, il mandato senza rappresentanza per l’acquisto di beni immobili non necessita della forma scritta, che occorre soltanto per gli atti, come la procura, che costituiscono presupposto per la realizzazione dell’effetto reale del trasferimento della proprietà’. (Cassazione civile, sentenza n.22989 in data 11 novembre 2015)

Erede legittimo e legittimario – domanda di riduzione di atti di donazione lesivi di quota di riserva.

Quando l’attore, quale erede legittimo e legittimario, ha proposto domanda di riduzione di atti di donazione lesivi della quota di riserva a lui spettante ai sensi degli artt. 536 e segg. cod. civ., legittimamente il giudice di merito, a seguito della interpretazione della domanda giudiziale, puo’ ritenere che tale domanda si estenda anche alla riduzione delle disposizioni contenute nel testamento del de cuius che sia stato prodotto in corso di causa e di cui l’attore legittimario non conosceva l’esistenza, quando dal tenore della sua pretesa risulti che l’attore intenda comunque conseguire la quota di legittima spettantegli ex legge’. (Cassazione civile, sentenza nr 24521 del 2 Dicembre 2015)