L’opposizione a decreto ingiuntivo dà vita ad un ordinario giudizio di cognizione, nel quale il giudice deve accertare la fondatezza della pretesa fatta valere dall’opposto, che assume la posizione sostanziale di attore, mentre l’opponente, il quale assume la posizione sostanziale di convenuto, ha l’onere di contestare il diritto azionato con il ricorso, facendo valere l’inefficacia dei fatti posti a fondamento della domanda o l’esistenza di fatti estintivi o modificativi di tale diritto, e può proporre domanda riconvenzionale, a fondamento della quale può anche dedurre un titolo non strettamente dipendente da quello posto a fondamento della ingiunzione, quando non si verifichi lo spostamento della competenza e sia pur sempre ravvisabile un collegamento obiettivo tra il titolo fatto valere con l’ingiunzione e la domanda riconvenzionale, tale da rendere opportuna la celebrazione del “simultaneus processus” (Cassazione civile sentenza n. 6091, 4 marzo 2020).
Autenticita’ del testamento olografo – contestazione – domanda accertamento negativo provenienza scrittura – necessità – sussiste
La parte che contesti l’autenticita’ del testamento olografo deve proporre in sede giudiziale domanda di accertamento negativo della provenienza della scrittura, gravando su di essa l’onere della relativa prova, secondo i principi generali dettati in tema di accertamento negativo. L’espletamento della Ctu, se richiesta, è sufficiente ad assolvere tale obbligo (Cassazione civile, ordinanza 15 gennaio 2018, n. 711)