Nel caso di acquisto di immobile effettuato dopo il matrimonio da uno dei coniugi in regime di comunione la partecipazione del coniuge non acquirente si pone come condizione necessaria ma non sufficiente per l’esclusione del bene dalla comunione. A tal fine occorre, non solo il concorde riconoscimento da parte dei coniugi della natura personale del bene ma anche l’effettiva sussistenza di una delle cause di esclusione dalla comunione tassativamente indicate dall’articolo 179 c.c., comma 1, lettera c), d) ed f) (Cassazione civile, Ordinanza 14 novembre 2018, n. 29342)
testamento olografo – omessa o incompleta indicazione data- annullabilità – sussiste; apposizione data ad opera di terzi durante confezionamento- nullità- sussiste
Nel testamento olografo l’omessa o incompleta indicazione della data ne comporta l’annullabilità; l’apposizione di questa ad opera di terzi, invece, se effettuata durante il confezionamento del documento, lo rende nullo perché, in tal caso, viene meno l’autografia stessa dell’atto, senza che rilevi l’importanza dell’alterazione (Corte di Cassazione, sezione seconda civile, Ordinanza 29 ottobre 2018, n. 27414).
curatore fallimentare del promittente venditore di un immobile – trascrizione domanda ex art. 2932 c.c. e trascrizione sentenza di accoglimento domanda – scioglimento contratto preliminare con effetto verso promissario acquirente – esclusione
Il curatore fallimentare del promittente venditore di un immobile non puo’ sciogliersi dal contratto preliminare, ai sensi dell’articolo 72 L. Fall., con effetto verso il promissario acquirente, ove questi abbia trascritto prima del fallimento la domanda ex articolo 2932 c.c. e la domanda stessa sia stata accolta con sentenza trascritta, in quanto, a norma dell’articolo 2652 c.c., comma 1, n. 2), la trascrizione della sentenza di accoglimento prevale sull’iscrizione della sentenza di fallimento nel registro delle imprese (Corte di Cassazione, sezione prima civile, Ordinanza 22 ottobre 2018, n. 26641)
assegnazione casa coniugale – finalità esclusiva – protezione prole.
L’assegnazione della casa coniugale non rappresenta una componente delle obbligazioni patrimoniali conseguenti alla separazione o al divorzio o un modo per realizzare il mantenimento del coniuge piu’ debole ed e’ espressamente condizionata soltanto all’interesse dei figli. E’ uno strumento di protezione della prole e non puo’ conseguire altre e diverse finalita’ ( Corte di Cassazione, Ordinanza 12 ottobre 2018, n. 25604)
risarcimento danno – fatto colposo del creditore – concorso nella verificazione dell’evento – rilevabilità d’ufficio- sussiste
In tema di risarcimento del danno, il fatto colposo del creditore che abbia contribuito al verificarsi dell’evento dannoso (ipotesi regolata dall’articolo 1227 c.c., comma 1) e’ rilevabile d’ufficio, per cui la sua prospettazione non richiede la proposizione di un’eccezione in senso proprio, costituendo mera difesa, a differenza dell’aggravamento del danno derivante dal comportamento colposo successivo del danneggiato, previsto dal secondo comma della medesima disposizione (Cassazione civile, Ordinanza 11 ottobre 2018, n. 25352).
accettazione con beneficio d’inventario – fattispecie a formazione progressiva – mancata redazione inventario – conseguenze – mancato perfezionamento. Beneficio limitazione responsabilità – accettazione e tempestiva redazione inventario – concorso – necessità
Nella procedura di accettazione con beneficio di inventario, la mancata redazione dell’inventario impedisce il perfezionamento della fattispecie a formazione progressiva. Il beneficio della limitazione di responsabilità è, infatti, collegato al concorso sia dell’accettazione che della tempestiva redazione dell’inventario. (Cassazione civile, sent .16 novembre 29665).
appaltatore – opere edilizie – strutture o basamenti preesistenti – verifica idoneità strutture – necessità – sussiste
Nel caso di di opere edilizie da eseguirsi su strutture o basamenti preesistenti o preparati dal committente o da terzi, l’appaltatore viola il dovere di diligenza stabilito dall’articolo 1176 c.c. se non verifica, nei limiti delle comuni regole dell’arte, l’idoneita’ delle anzidette strutture a reggere l’ulteriore opera commessagli, e ad assicurare la buona riuscita della medesima, ovvero se, accertata l’inidoneita’ di tali strutture, procede egualmente all’esecuzione dell’opera. (Corte Suprema di Cassazione, Ordinanza 27 settembre 2018, n. 23174)
possesso ad usucapionem – comportamento continuo e ininterrotto – necessità – sussiste potere di fatto corrispondente a quello del proprietario o del titolate di uno jus in re aliena – necessità – sussiste
Per l’esistenza del possesso “ad usucapionem”, e’ necessario un comportamento continuo, e non interrotto, volto inequivocabilmente ad esercitare sulla cosa, per tutto il tempo previsto dalla legge, un potere di fatto corrispondente a quello del proprietario o del titolare di uno “ius in re aliena”; , manifestato con il compimento puntuale di atti di possesso conformi alla qualita’ e alla destinazione della cosa e tali da rilevare, anche esternamente, una indiscussa e piena signoria sulla cosa stessa contrapposta all’inerzia del titolare del diritto (Corte di Cassazione, Ordinanza 1 ottobre 2018, n. 23753 ).
appalto – danni subiti da terzi – responsabilità – danni derivanti dall’attività dell’appaltatore e danni derivanti dalla cosa oggetto dell’appalto – distinzione – necessità
Nel caso di danni subiti da terzi nel corso dell’esecuzione di un appalto, bisogna distinguere tra i danni derivanti dall’attivita’ dell’appaltatore e i danni derivanti dalla cosa oggetto dell’appalto; per i primi si applica l’articolo 2043 c.c. e ne risponde di regola esclusivamente l’appaltatore, salvo il caso in cui il danneggiato provi la una concreta ingerenza del committente nell’attivita’ stessa e/o la violazione di specifici obblighi di vigilanza e controllo; per i secondi risponde (anche) il committente ai sensi dell’articolo 2051 c.c., in quanto l’appalto e l’autonomia dell’appaltatore non escludono la permanenza della qualita’ di custode della cosa da parte del committente. (Sentenza 28 settembre 2018, n. 23442)
decreto ingiuntivo – dichiarazione di esecutorietà definitiva – successiva dichiarazione fallimento – opponibilità a curatela- esclusione
Inopponibile alla curatela il decreto ingiuntivo dichiarato definitivamente esecutivo dopo la dichiarazione di fallimento. (Corte di Cassazione , Ordinanza 12 settembre 2018, n. 22220).
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