Fallimento – esonero dalla fallibilità – presupposti dimensionali – valutazione del capitale investito.

 

In tema di presupposti dimensionali per l’esonero dalla fallibilita’ dell’imprenditore commerciale, nella valutazione del capitale investito, ai fini del riconoscimento della qualifica di piccolo imprenditore, trovano applicazione i principi contabili, cui si richiama il legislatore nell’articolo 1, comma 2, lettera a), L.F. (nel testo modificato dal D. Lgs. n. 5/2006, ed anche successivamente in quello sostituito dal Decreto Legislativo n. 169/2007) e di cui e’ espressione l’articolo 2424 c.c., con la conseguenza che, con riferimento agli immobili, iscritti tra le poste attive dello stato patrimoniale, opera al pari che per ogni altra immobilizzazione materiale – il criterio di apprezzamento del loro costo storico al netto degli ammortamenti, quale risultante dal bilancio di esercizio, ai sensi dell’articolo 2426 c.c., nn. 1 e 2, e non il criterio del valore di mercato al momento del giudizio. (Cassazione civile, sentenza 12 gennaio 2017, n. 611)

Separazione personale tra coniugi – determinazione quantum assegno mantenimento – valutazione condizioni economiche delle parti – attendibile ricostruzione delle complessive situazioni patrimoniali e reddituali – sufficienza

 

Nella separazione personale tra i coniugi, al fine della determinazione del quantum dell’assegno di mantenimento, la valutazione delle condizioni economiche delle parti non richiede necessariamente l’accertamento dei redditi nel loro esatto ammontare, essendo sufficiente una attendibile ricostruzione delle complessive situazioni patrimoniali e reddituali (Cassazione, sezione I civile, sentenza 12 gennaio 2017, n. 605)

 

Mediatore – diritto alla provvigione – attività svolta in concreto fattore esclusivo e determinante della conclusione dell’affare – necessità – esclusione

 

Il diritto del mediatore alla provvigione deve essere riconosciuto anche quando l’attività da lui svolta in concreto non sia qualificabile quale fattore esclusivo e determinante della conclusione dell’affare, risultando sufficiente invece che, rispetto al negozio concluso dalle parti, l’attività di intermediazione assuma il carattere indefettibile della completezza e non venga per contro in rilievo, una volta stipulato il negozio medesimo, la contestazione dell’esistenza di originari ripensamenti di una delle parti del rapporto di mediazione, da ritenersi inidonei ad incidere sull’efficacia causale, esclusiva o concorrente dell’opera del mediatore, ovvero dell’eventuale successivo intervento di altro intermediario nel corso delle trattative (Corte d’Appello di Venezia – sentenza nr 55/2017).

Rivendica – diritto di proprietà – prova – risalenza ad un acquisto a titolo originario – necessità – sussiste

Il rigore del principio secondo il quale l’attore in rivendica deve provare la sussistenza dell’asserito diritto di proprieta’ sul bene anche attraverso i propri danti causa fino a risalire ad un acquisto a titolo originario, ovvero dimostrare il compimento dell’usucapione, non e’ attenuato dalla proposizione, da parte del convenuto, di una domanda riconvenzionale (o di un’eccezione) di usucapione, atteso che il convenuto in un giudizio di rivendica non ha l’onere di fornire alcuna prova, pur nell’opporre un proprio diritto di dominio sulla cosa rivendicata. (Cassazione civile, sentenza 29 dicembre 2016, n. 27366)

 

Azione di disconoscimento di paternità – termine art. 244 c.c. – natura decadenziale. Azione di disconoscimento della paternità – diritti indisponibili – negoziazione o rinuncia – inammissibilità

In tema di azione di disconoscimento di paternità, il termine previsto dall’art. 244 cod. civ., di natura decadenziale, afferisce a materia sottratta alla disponibilità delle parti, così che il giudice, a norma dell’art. 2969 cod. civ., deve accertarne “ex officio” il rispetto, dovendo correlativamente l’attore fornire la prova che l’azione sia stata proposta entro il termine previsto, senza neppure che possa spiegare rilievo, in proposito, la circostanza che nessuna delle parti abbia eccepito l’eventuale decorso del termine stesso.
L’azione di disconoscimento della paternità verte in materia di diritti indisponibili, in relazione ai quali non è ammesso alcun tipo di negoziazione o di rinunzia (Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 13 gennaio 2017, n. 785)

Immobile – collazione per imputazione – valore immobile momento apertura successione. Miglioramenti apportati – computo – rilevanza – sussiste – limiti.

L’articolo 747 del Cc stabilisce che la collazione per imputazione si fa avuto riguardo al valore dell’immobile al momento dell’apertura della successione. Ai fini del computo di detto valore, non sono irrilevanti, i miglioramenti che abbiano interessato l’immobile fino a quel momento. Ai sensi dell’articolo 748 del Cc va dedotto a favore del donatario il valore delle migliorie apportate al fondo nei limiti del loro valore al tempo dell’aperta successione. Nel caso di alienazione, l’articolo 749 del Cc dispone che i miglioramenti fatti dall’acquirente debbano essere computati nei termini indicati. (Corte di Cassazione, sezione II civile, sentenza 6 ottobre 2016, n. 20041)

Avviso di convocazione assemblea condominiale – presunzione conoscenza – prova a carico del dichiarante. Invio tramite lettera raccomandata – mancata consegna per assenza destinatario – presunzione di conoscenza – rilascio avviso di giacenza presso ufficio postale.

Per ritenere sussistente, secondo l’articolo 1335 c.c., la presunzione di conoscenza, da parte del destinatario, della dichiarazione a questo diretta, occorre la prova, il cui onere incombe al dichiarante, che la dichiarazione sia pervenuta all’indirizzo del destinatario. Tale momento, nel caso in cui la dichiarazione sia stata inviata mediante lettera raccomandata non consegnata per l’assenza del destinatario (o di altra persona abilitata a riceverla), coincide con il rilascio del relativo avviso di giacenza del plico presso l’ufficio postale, e non gia’ con il momento in cui la missiva fu consegnata (Cassazione civile, sentenza n. 22311 del 3 novembre 2016)

Vendita a corpo – pluralità immobili – scostamento significativo del valore dei beni rispetto a quanto dichiarato – verifica – criteri

In caso di vendita a corpo di più immobili, per verificare l’esistenza di uno scostamento significativo del valore dei beni ai sensi dell’articolo 1538 c.c. rispetto a quanto dichiarato, è necessario tenere conto, ai fini di una riduzione del prezzo di tutti i beni complessivamente e non dei singoli cespiti (Corte di Cassazione, sentenza 24 ottobre 2016, n. 21342)

Esecuzione mobiliare presso terzi – ordinanza assegnazione somma – titolo esecutivo nei confronti del terzo – presupposto

In tema di esecuzione mobiliare presso terzi, l’ordinanza con la quale il giudice dell’esecuzione assegna in pagamento al creditore procedente la somma di cui il terzo pignorato si è dichiarato debitore nei confronti del debitore espropriato costituisce titolo esecutivo nei confronti del terzo e a favore dell’assegnatario, ma acquista tale efficacia solo dal momento in cui sia portata a conoscenza del terzo (Cassazione civile, ordinanza 16 dicembre 2016, n. 26013)