Singolo condomino – distacco da impianto centralizzato di riscaldamento – possibilità – sussiste – condizioni

Ai sensi dell’articolo 1118 c.c. come modificato dalla L. n. 220/ 2012, in vigore dal 18 giugno 2013, il singolo condomino può distaccarsi dall’impianto centralizzato di riscaldamento o di raffreddamento ma a condizione che dimostri che dal distacco non derivino notevoli squilibri di funzionamento dell’impianto od aggravi di spesa per gli altri condomini (Cassazione civile, sentenza n. 22285 del 3 novembre 2016)

Accettazione proposta – compravendita immobiliare – comunicazione via fax a proponente – omessa indicazione numero di fax nel modulo – validità ed efficacia – sussiste.

L’accettazione della proposta di compravendita immobiliare, comunicata al proponente a mezzo fax, deve ritenersi valida ed efficace anche se nel modulo utilizzato non sia stato riportato il relativo numero. La mancata indicazione del numero di fax nella proposta contrattuale non dimostra in maniera univoca la volontà delle parti di escludere tale strumento dalle possibili forme di comunicazione al proponente dell’avvenuta accettazione della sua proposta.
Nel caso in cui le parti non abbiano eliminato dal modulo utilizzato il riferimento esplicito al telefax quale forma di comunicazione dell’accettazione, la stessa deve ritenersi compresa tra quelle contrattualmente convenute. (Corte di Cassazione, sentenza 27 settembre 2016, n. 19026)

Appalto – danno – concorrenti inadempimenti appaltatore e DD.LL. – responsabilità solidale – concorso delle azioni ed omissioni di ciascuno in modo efficiente a produrre l’evento – sufficienza

In tema di contratto di appalto, qualora il danno subito dal committente sia conseguenza dei concorrenti inadempimenti dell’appaltatore e del direttore dei lavori, entrambi rispondono solidalmente dei danni, essendo sufficiente, per la sussistenza della solidarietà, che le azioni e le omissioni di ciascuno abbiano concorso in modo efficiente a produrre l’evento, a nulla rilevando che le stesse costituiscano autonomi e distinti fatti illeciti, o violazioni di norme giuridiche diverse’; la solidarietà fra coobbligati trova fondamento nel principio di cui all’articolo 2055 c.c., il quale, anche se dettato in tema di responsabilità extracontrattuale, si estende all’ipotesi in cui taluno degli autori del danno debba rispondere a titolo di responsabilità contrattuale. ( Cassazione civile, sentenza n.18512 del 21.09.2016)

Condominio – delibera assembleare – voto favorevole dei rappresentanti oltre la metà del valore dell’edificio – istituzione fondo cassa – situazione di grave degrado dell’immobile – creazione provvista per procedere a opere di manutenzione straordinaria e ordinaria – legittimità

È legittima la delibera assembleare, assunta con il voto favorevole dei rappresentanti oltre la metà del valore dell’edificio, con la quale si è istituito un fondo­cassa, in una situazione di grave degrado dell’immobile, per assicurare la provvista per procedere a opere di manutenzione straordinaria e ordinaria. (Cassazione civile, sentenza n. 17035 , dell’11 agosto 2016)

Assegnazione godimento della casa familiare – divisione immobile in comproprietà tra i coniugi – determinazione  valore  mercato dell’immobile –  rilevanza – esclusa allorquando immobile attribuito a coniuge  titolare del diritto al godimento stesso.

L’assegnazione del godimento della casa familiare, ex art. 155 c.c. previgente e art. 155 quater c.c., o in forza della legge sul divorzio, non può essere presa in considerazione in occasione della divisione dell’immobile in comproprietà tra i coniugi, al fine di determinare il valore di mercato dell’immobile, allorquando l’immobile venga attribuito al coniuge che sia titolare del diritto al godimento stesso. (Cassazione civile, sentenza n.17843 del 9 settembre 2016)

Contratto di fideiussione – concessione finanziamenti al debitore principale in difficoltà economica – omessa informativa al fideiussore dell’aumento del rischio e omessa richiesta di preventiva autorizzazione – violazione obblighi generici e specifici di correttezza e di buona fede contrattuale – sussiste

La banca che concede finanziamenti al debitore principale, pur conoscendone le difficoltà economiche, fidando nella solvibilità del fideiussore, senza informare quest’ultimo dell’aumento del rischio e senza chiedere la preventiva autorizzazione, viola gli obblighi generici e specifici di correttezza e di buona fede contrattuale (Cassazione civile, sentenza n.16827 del 9 agosto 2016)

Imprenditore – cessazione attività – dichiarazione fallimento – termine

Il termine di un anno, entro il quale l’imprenditore che abbia cessato la sua attività può essere dichiarato fallito, ai sensi dell’art. 10 legge fallimentare (nel testo modificato dal d.lgs. n. 5 del 2006 e dal d.lgs. n. 169 del 2007), decorre dalla cancellazione dal registro delle imprese, senza possibilità per l’imprenditore medesimo di dimostrare il momento anteriore dell’effettiva cessazione dell’attività, perché solo dalla suddetta cancellazione la cessazione dell’attività viene formalmente portata a conoscenza dei terzi, salva la possibilità concessa ai creditori e al P.M. di dimostrare che l’attività è di fatto proseguita successivamente (Cassazione civile, sentenza 26 agosto 2016, n. 17360)

Non comoda divisibilita’ immobile – presupposti – irrealizzabilita’ del frazionamento dell’immobile ,o realizzabilita’ a pena di notevole deprezzamento, o ‘impossibilita’ di formare in concreto porzioni suscettibili di autonomo e libero godimento

In materia di divisione giudiziale, la non comoda divisibilita’ di un immobile, puo’ ritenersi legittimamente sussistente solo quando risulti rigorosamente accertata la ricorrenza dei suoi presupposti, costituiti dall’irrealizzabilita’ del frazionamento dell’immobile, o dalla sua realizzabilita’ a pena di notevole deprezzamento, o dall’impossibilita’ di formare in concreto porzioni suscettibili di autonomo e libero godimento, tenuto conto dell’usuale destinazione e della pregressa utilizzazione del bene stesso. (Cassazione civile sentenza 13 luglio 2016 n. 14343)

Comoda divisibilita’ immobile ex art. 720 c.c. – aspetto strutturale: frazionamento bene attuabile mediante determinazione di quote concrete suscettibili di autonomo e libero godimento; aspetto economico – funzionale: non incidenza della divisione sull’originaria destinazione del bene ed esclusione di un sensibile deprezzamento del valore delle singole quote rapportate proporzionalmente al valore dell’intero.

Il concetto di comoda divisibilita’ di un immobile a cui fa riferimento l’articolo 720 c.c. postula, sotto l’aspetto strutturale, che il frazionamento del bene sia attuabile mediante determinazione di quote concrete suscettibili di autonomo e libero godimento che possano formarsi senza dover fronteggiare problemi tecnici eccessivamente costosi e, sotto l’aspetto economico – funzionale, che la divisione non incida sull’originaria destinazione del bene e non comporti un sensibile deprezzamento del valore delle singole quote rapportate proporzionalmente al valore dell’intero, tenuto conto della normale destinazione ed utilizzazione del bene stesso.(Cassazione civile sentenza 13 luglio 2016 n. 14343)

Comoda divisibilità immobile ex art. 720 c.c. – aspetto strutturale ed  economico/funzionale – presupposti. Non comoda divisibilita’ immobile – presupposti.

ll concetto di comoda divisibilita’ di un immobile a cui fa riferimento l’articolo 720 c.c. postula, sotto l’aspetto strutturale, che il frazionamento del bene sia attuabile mediante determinazione di quote concrete suscettibili di autonomo e libero godimento che possano formarsi senza dover fronteggiare problemi tecnici eccessivamente costosi e, sotto l’aspetto economico – funzionale, che la divisione non incida sull’originaria destinazione del bene e non comporti un sensibile deprezzamento del valore delle singole quote rapportate proporzionalmente al valore dell’intero, tenuto conto della normale destinazione ed utilizzazione del bene stesso.

In materia di divisione giudiziale, la non comoda divisibilita’ di un immobile, puo’ ritenersi legittimamente sussistente solo quando risulti rigorosamente accertata la ricorrenza dei suoi presupposti, costituiti dall’irrealizzabilita’ del frazionamento dell’immobile, o dalla sua realizzabilita’ a pena di notevole deprezzamento, o dall’impossibilita’ di formare in concreto porzioni suscettibili di autonomo e libero godimento, tenuto conto dell’usuale destinazione e della pregressa utilizzazione del bene stesso.
(Cassazione civile sentenza 13 luglio 2016 n. 14343)